sabato 23 febbraio 2013

Piccolo diario da Cambogia e Thailandia/Small diary from Cambodia and Thailand

Thai fresh fish dishes and the staff of Chowlay Seafood Restaurant in Koh Chang
Last week I focused my post on one place and I have not told a lot of my journey that still continues. 
Before arriving in Cambodia, I spent a few days in Thailand, where I had a wonderful two-day and a half trek in the jungle of the National Park of Khao Yai. I like to walk and in general I like the adventure (thanks to my Boy Scout past) and for me they were fantastic days!Obviously, during these days, the food was not the main element of my attention, but at the guest house - Bobby's Apartment and Jungle Tours - where I stayed before and after the trek, the food was delicious! 

The wonderful jungle of Khao Yai

In Cambodia, I visited the famous and unique temples of Angkor and Kampong Pluk, a fishermen village, most of whom live on high stilts, connected by bridges also suspended between mangrove forests which, in the rainy season, disappear under meters of water. The thrill here is not missed when we went on a very small, old and fragile little boat for a ride between pots and other fishing nets at the mouth of the river. Johnny, my boyfriend is a little heavy, so much that the first boat must, as soon as it rose, it was lowered to the surface of the water and we had to change it. On the second boat, I asked him to remain absolutely still.... 

Kampong Pluck village

After 5 days, we returned back to Thailand to go to the island of Koh Chang, in another, but very different, fishing village, Bang Bao. 
Here we spent 5 nights in a traditional floating house and I felt in love with this house; the feeling of being suspended over the water, which could be seen from the lists of the wooden floor; the atmosphere of the whole village that was developed floating on both sides of the pier, then form other side piers and jetties.Here we made some great meals of fresh fish at the Chowlay Seafood Restaurant: grilled mix, delicious crab fritters served with plum sauce, prawns in tamarind sauce, rice with crab, scalops and  tiger prawns!! 

The relaxing patio and the pier of our floating house

Now we have moved a little further south, in the tropical island of Koh Mak. It is very different from Koh Chang: this is big enough and invaded by the jungle, with the exception of the coast, Koh Mak is small and flat for the most part cultivated with coconut trees. From the culinary point of view, however, there is no difference: tropical fruit - watermelon what a invention! - and freshly caught fish. 
Over a small pier, also a patisserie, Moo Sweet Cake, where you can find delicious single portion of cheese cake with passion fruit, pineapple, coconut, banana ... 
The connection here is what it is and sorry if I'm not visiting  your blogs, but I will keep you updated and if you want to see more pictures or information from me, you can look at my page on fb or instagram (those are faster and easier means than a post on Blogger!).

Our beach in Koh Mak

Settimana scorsa mi sono concentrata su un solo posto e non vi ho raccontato molto del mio viaggio che ancora continua.
Prima di arrivare in Cambogia ho passato qualche giorno in Thailandia, dove ho fatto un bellissimo trekking di due giorni e mezzo nella jungla del parco nazionale di Khao Yai. Mi piace camminare e in generale mi piace l'avventura (merito di un passato da boy scout) e per me sono stati giorni fantastici!

Ovviamente, durante questi giorni, il cibo non è stato l'elemento principale delle mie attenzioni, ma alla guest house dove ho dormito prima e dopo il trekking - Bobby's Apartment and Jungle Tours - la cucina era buonissima!

Parco nazionale di Khao Yai

In Cambogia ho visitato i famosi e unici templi di Angkor e anche Kampong Pluk, un villaggio di pescatori, la maggior parte dei quali vive su palafitte altissime, collegate da ponti anch'essi sospesi altissimi tra foreste di mangrovie che, nella stagione delle piogge, scompaiono sotto metri di acqua. Il brivido qui non è mancato quando siamo saliti su una piccolissima, vecchia e fragile barchettina per fare un giro tra le nasse e le altre reti di pescatori alla foce del fiume. Johnny, il mio fidanzato, è un poco pesante, tant'è che la prima barchettina, non appena è salito, si è abbassata fino al pelo dell'acqua e ce l'hanno fatta cambiare. Sulla seconda, l'ho pregato di rimanere assolutamente immobile....

Bayon Temple, Angkor

Ta Phrom Temple, Angkor

Dopo 5 giorni, siamo tornati di nuovo in Tailandia per andare all'isola di Koh Chang, in un altro, ma differentissimo, villaggio di pescatori, Bang Bao.
Qui abbiamo passato 5 notti in una tradizionale casa galleggiante e io mi sono innamorata di questa casa; della sensazione di vivere sospesa sull'acqua, che si intravedeva tra una lista e l'altra del pavimento di legno; dell'atmosfera di tutto il villaggio che si sviluppava galleggiante su entrambi i lati del molo principale, formando poi altri pontili e moli laterali.
A Bang Bao ci siamo fatti delle grandi scorpacciate di pesce freschissimo al Chowlay Seafood Restaurant: grigliate miste, golose frittelle di granchio servite con salsa di prugne, gamberi in salsa al tamarindo, riso con granchi!!!!


Sul molo di Bang Bao guardando le aquile

Adesso ci siamo spostati poco più a sud, nella tropicale isola di Koh Mak.
E’ molto differente da Koh Chang: questa è abbastanza grande e invasa dalla jungla, fatta eccezione per la costa; Koh Mak è piccola e piatta per lo più coltivata a palme da cocco. Dal punto di vista gastronomico, invece, non c'è differenza: frutta tropicale - che invenzione l'anguria! - e pesce appena pescato.
Sopra ad un piccolo molo, anche una pasticceria, Moo Sweet Cake, dove si possono trovare buonissime cheese cake mono porzione al passion fruit, ananas, cocco, banana...



Un angolo della nostra casa galleggiante a Bang Bao

La connessione qui è quella che è e scusatemi se non riesco a visitare tutti i vostri blog, ma vi terrò aggiornati e se volete vedere altre immagini o notizie da parte mia, potete guardare la mia pagina su fb o su instagram (sono mezzi più immediati e veloci di un post su Blogger!). A presto!
 

martedì 12 febbraio 2013

Butterflies Garden Restaurant, Siem Reap (Cambodia)

Vegetable and Shrimp Spring Rolls at the Butterflies

I've been traveling for 12 days and I would have many experiences to tell - from trekking in the jungle, Cambodian villages and the famous temples of Angkor - but this time I would like to tell you about a Cambodian restaurant.
The poverty of many of the Cambodian population can be seen at every corner and I have always chosen, both for eating and sleeping, people with a social purpose as the Butterflies Garden Restaurant in Siem Reap.
As soon as you step inside the restaurant, you find a beautiful garden, quiet and friendly place where butterflies flie free and where in the evening you can see the stars.
Opened in 2006, The Butterflies employs people with different types of difficulties giving them the opportunity to study and  a percentage of the restaurant profits. Another percentage is given to help the many children orphaned or abandoned.
The traditional Khmer food was fantastic, thanks to the chef who graduated in a school that provides training to disadvantaged youth.
So, if you're planning to go to Siem Reap, there are many reasons not to miss this beautiful place.

Butterflies Garden Restaurant
Pork and Ananas Satay at the Butterflies
 Sono in viaggio da 12 giorni e avrei tantissime esperienze da raccontare - tra trekking nella jungla, villaggi cambogiani e i famosi templi di Angkor - ma per questa volta vi vorrei raccontare di un ristorante cambogiano.
La povertà di molta della popolazione cambogiana si può vedere ad ogni angolo e per questo ho sempre scelto, sia per mangiare che per dormire, posti con un fine sociale come il Butterflies Garden Restaurant di Siem Reap. 
Appena si varca la soglia del ristorante, ci si ritrova in un magnifico giardino silenzioso ed accogliente dove volano libere le farfalle e dove la sera si possono ammirare le stelle.
Aperto nel 2006, Il Butterflies si avvale di persone con difficoltà di diverso tipo alle quali danno la possibilità di studiare e con le quali dividono i proventi del ristorante. Inoltre una percentuale dei guadagni viene devoluta in aiuto dei tanti bambini orfani o abbandonati.
Il cibo tradizionale khmer era fantastico, grazie allo chef diplomatosi in una scuola che anche provvede a formare la gioventù disagiata.
Insomma, semmai andrete a Siem Reap, ci sono svariati motivi per non perdersi questo bellissimo posto.

Old Market, Siem Reap
Old Market, Siem Reap